La scadenza del 30 aprile si avvicina ma la polemica non si placa e per quanto ho sentito molti non hanno ancora provveduto a fare la dovuta iscrizione per la rilevazione dei pescatori sportivi in mare ai sensi del decreto Mipaaf del 6 dicembre 2010 e non hanno neanche intenzione di farla.
L’iscrizione è gratuita, ma chi da maggio in poi verrà trovato a pescare senza essere iscritto alla rilevazione statistica rischia multe salate. In prima istanza comunque si avrà tempo 10 giorni da quando si è pizzicati senza tesserino per regolarizzarsi.
La paura diffusa è che sia il primo passo per introdurre una tassa sulla pesca in mare. Il censimento sarebbe in realtà una iscrizione in registri per il futuro invio di bollettini di pagamento.
Io ho molti dubbi su questa versione perchè la pesca sportiva non è un’attività continuativa, nel senso che se quest’anno pesco non è detto che lo farò il prossimo anno e quindi anche iscrivendomi quest’anno non ci sono i presupposti per tassarmi il prossimo anno.
Quindi se tassazione ci sarà, e con i tempi che corrono questo è probabile, ci sarà indipendentemente dal fatto che quest’anno si sia ottemperato all’obbligo di Legge o meno.
Un altro dubbio riguarda l’estemporaneità della pratica della pesca. Si può anche non essere pescatori, ma magari quest’estate davanti ad un mare cristallino non si resisterà alla voglia di comprare una lenzetta da 5 euro in esposizione nel negozietto di cianfrusaglie tipico dei luoghi di villeggiatura e si diventerà automaticamente fuorilegge.
Insomma la Legge c’è ma i punti da chiarire sono molti. Per chi non ha problemi ideologici a farsi schedare la procedura è comunque semplice ed è anche possibile fare tutto online in pochi minuti.
Infatti oltre che rivolgersi alle capitanerie di porto ci si può collegare al sito del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali (nel nome in effetti manca giustappunto Marine) e registrarsi.
Il decreto Mipaaf del 6 dicembre 2010 è finalizzato a promuovere la rilevazione della consistenza della pesca sportiva e ricreativa in mare.
I dati da fornire sono le generalità (nome e cognome), un indirizzo email, il tipo di pesca praticato, le Regioni in cui si pratica questa attività.
In realtà sono obbligatorie solo le generalità visto che il tesserino è poi valido in tutta italia e per qualsiasi tipo di pesca (legittima) praticata.
La stampa dell’attestato della avvenuta comunicazione funzionerà da titolo per l’esercizio della pesca.
Chi non avrà fatto la comunicazione, se soggetto a controlli, dovrà svolgere gli adempimenti previsti entro dieci giorni per non incorrere in sanzioni.
La registrazione deve essere effettuata solo da persone maggiori di 16 anni.
permesso pesca
dove hai letto che deve essere fatta solo per chi ha più di 16 anni? grazie
nella pagina delle FAQ dedicata a questo censimento, è il primo punto:
con decreto pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 11 ottobre 2011 sono stati esclusi dai controlli i pescatori che effettuano l’attività da terra, senza uso di barche.
Anche chi nel periodo estivo pesca da imbarcazioni senza motore o inferiori ai 6 metri non è soggetto ai controlli.