Ormai siamo alle porte dell’estate ed in queste belle giornate si incontrano persone sulla spiaggia a tutte le ore.
Oltre ai pescatori ed agli appassionati del footing adesso si incrociano anche famigliole alle prese con le prime passeggiate in riva al mare.
Ed incontrare persone che non hanno mai visto la pesca con il barchino divergente porta sempre come minimo ad essere fissati e con i più socievoli a dover spiegare cosa si sta facendo.
Spesso non è fatto subito il collegamento tra quella strana cosa in mare che cammina cavalcando le onde e una persona che passeggia a riva. Vedo braccia alzate che indicano, colloqui eccitati, persone dall’aria perplessa che interrompono la loro passeggiata per osservare.
E quando realizzano che c’è una lenza che parte da me ed arriva a quel ‘coso’ lontano’ ancora non realizzano che sto pescando.
Infatti per quelli che chiedono spiegazioni la domanda è : “Cosa sta facendo ?“. Non chiedono “che tipo di pesca è ?” .
Un giorno, questo inverno, ho incrociato una ragazza ed una anziana signora a passeggio con un cagnolino sulla spiaggia. Mi guardavano da lontano, spostando continuamente lo sguardo da me al mare. Quando sono stato a portata di voce mi hanno apostrofato: “Ma così il suo cane non affoga ?” . Erano quasi convinte di dovermi denunciare alla protezione animali.
Comunque per chi capisce che sto pescando la tecnica suscita sempre molta curiosità e spesso le persone mi si affiancano e vogliono spiegazioni sul funzionamento. Un comportamento che un pochino mi infastidisce. La mia è una pesca solitaria, solo con i miei pensieri o anche solo con il silenzio e la testa completamente estranea, e non ho voglia di fare conversazione.
Quindi la mia spiegazione è sempre standard: si tratta di un tipo di traina. Il barchino è costruito asimmetrico e tende ad andare al largo e trascina le mie esche. Ed aggiungo un ‘non mi posso fermare’ che non sempre scoraggia il curioso dal volere approfondire.
Mi sono visto rincorrere da bambini che credevano fosse un gioco, una specie di aquilone da mare.
Con il barchino a terra mi sono sentito chiedere come fanno i pesci a rimanerci dentro se è sfondato.
Mi sono sentito fare i complimenti per l’idea, come se fosse un’invenzione mia.
E tante tante volte ho sentito chiedere: ma abboccano ? ma si prendono davvero ? Come se fossi un pazzo che insegue un sogno irrealizzabile.
Nella prima giornata di questa stagione di pesca, di cui ho già raccontato di aver trovato diversi bagnanti nonostante fosse fine settembre, ben 3 persone, 1 bambino ma anche 2 ragazzoni adulti, hanno gridato allo squalo. Li vedevo da lontano che si agitavano, che cercavano di vedere meglio, uno è salito su un’altura, un’altro era indeciso se entrare in acqua. Ma la parola squalo l’ho sentita distintamente da tutti !
è vero, se ne sentono delle belle pescando con il barchino. ultimamento un ragazzo che correva con il suo cane sulla spiaggia mi venne incontro e mi disse” ma quanto è resistente il tuo cane!”. poi di persone che credono di vedere uno squalo ce ne sono a bizzeffe!