La tecnica della pesca con il divergente è molto semplice. Non ci sono trucchi, non si può diventare tecnicamente più bravi degli altri . In effetti è il pesce che abbocca, non tu che lo peschi .
Al massimo è il barchino che può avere una migliore navigazione e tenere le onde meglio degli altri, ma il pescatore non può aggiungere nulla alla traina se non camminare alla velocità giusta.
Quindi quando si ha un divergente che naviga bene, in spiaggia non si può migliorare ulteriormente se non in tre punti:
- la scelta degli artificiali
- la scelta della distanza dalla riva
- la scelta del luogo ed del momento .
Concentrandoci sulla pesca della spigola diciamo subito che la regina è molto abitudinaria. Si dice che le esche migliori siano le anguillette ed i cefaletti e gli artificiali che le riproducono.
Ma se nella nostra zona di pesca non ci sono sbocchi di acqua dolce e quindi non ci sono anguille, è controproducente usarle come esca. La spigola sarà attirata di più dalle sue prede abituali. In questi casi meglio usare il cefaletto che si trova in tutte le acque.
La scelta della distanza dalla riva è molto legata ai luoghi ed alla conoscenza dei fondali. Perchè forse più che la distanza conta la profondità dell’acqua e questa varia da zona a zona.
La spigola ama mangiare in acque basse e spessissimo si pesca ad un metro dalla riva …. Ma se nella nostra costa abbiamo una secca spostata più al largo potremmo cercare la spigola nello scalino della secca . Dobbiamo cercare di posizionare le nostre esche su scalini, buche, rapidi pendii, canaloni, insomma qualsiasi fondale che non sia lineare.
Per la scelta del luogo e del momento siamo certamente più legati alla zona dove si vive ed ai nostri impegni extrapesca.
Comunque è luogo comune che la spigola preferisca le acque salmastre. E’ vero che la si trova spesso in prossimità di foci dei fiumi o sbocchi di laghi e lagune, ma è errata la motivazione. La spigola è indifferente alla salinità dell’acqua. Ma in zone di acqua salmastra trova i pesci di cui si nutre più volentieri, come abbiamo detto anguille e cefali. Quindi sono le sue abitudini alimentari che la portano in vicinanza di acque dolci, e non la salinità stessa dell’acqua.
Perciò se non abbiamo in zona acque salmastre, pensiamo invece a dove la spigola può trovare più facilmente le sue prede.
Per l’orario io credo sia indifferente . C’è una preferenza per le ore notturne, ma non credo che influisca tanto quanto invece la marea, di cui abbiamo già parlato, e che deve essere incontrata nel suo momento più alto.
La spigola nuota preferibilmente controcorrente. Quindi camminare a favore di corrente dovrebbe facilitare l’incontro con la spigola.
E comunque la corrente influisce molto sulla cattura. Capita spesso che in un andirivieni sulla spiaggia, si riesca a pescare camminando solo in una direzione.