La pesca con il barchino divergente è una tecnica antica, che era quasi scomparsa dalle nostre coste e che invece adesso sta godendo di grande popolarità. Se quando ho iniziato immancabilmente mi avvicinava qualcuno per chiedermi cosa stessi facendo, adesso chi è fa passeggiate sulla spiaggia è abituato a riconoscere il barchino divergente, non ci fa neanche più caso, tanto è frequente incontrare noi pescatori patiti dello ‘scannetto’.
Vi sentite pescatori originali e il barchino divergente non vi sembra più così fico? Provate la pesca con l’aquilone.
Credo che in Italia nessuno pratichi la pesca con l’aquilone (kite fishing), o almeno io non ne ho sentito mai parlare prima. L’ho scoperta invece cercando notizie sul barchino divergente e passando di tecnica antica in tecnica antica sono arrivato a delle pagine americane che la descrivevano.
La pesca con l’aquilone sembra che sia nata nel 1500 in Cina, quindi forse anche più antica del barchino divergente, ed oggi e molto praticata in Australia e Nuova Zelanda e sta appassionando la Florida.
Il concetto è lo stesso del barchino divergente: come posso pescando dalla riva portare le mie esche al largo? Noi abbiamo optato per un’imbarcazione, altri hanno pensato che fosse pratico attaccare le lenze ad un aquilone spinto al largo dalla brezza del vento.
In definitiva, la pesca con l’aquilone è un metodo efficace per portare le esche in acque profonde per cercare i pesci predatori, sebbene venga utilizzata anche dalla barca. L’aquilone mantiene l’esca sospesa con cura appena sotto la superficie. Per ogni aquilone si possono portare a mare più esche, con i terminali che pendono dal trave, proprio come quando usiamo il barchino. Molte esche in acqua con il minimo sforzo, sempre un bonus per i pescatori appassionati e non motorizzati.
A differenza del barchino dove la pesca è a traina, si useranno esche non artificiali, ma bei bocconi succulenti, magari anche delle esche vive.
L’aquilone viene fatto volare sulla superficie di uno specchio d’acqua e l’esca galleggia vicino alla linea di galleggiamento finché non viene catturata da un pesce. L’aquilone quindi cade immediatamente, segnalando al pescatore che l’esca è stata presa e il pesce deve essere recuperrato. Gli aquiloni possono fornire ai pescatori senza barca l’accesso ad acque che altrimenti sarebbero disponibili solo per le barche.
E possono dare accesso a rive con scogliere o poco spazio per camminare, dove il barchino diventa inutile,
In Florida questa pesca è utilizzata anche dalla comunità dei disabili che usa sempre più gli aquiloni per la pesca in quanto consentono alle persone con mobilità ridotta di lanciare l’esca più lontano di quanto potrebbero fare con una canna da pesca.
Da una pesca molto rudimentali si sta trasformando in una pesca specialistica con un’attrezzatura dedicata. Ad esempio ci possono essere due travi. Uno che guida l’aquilone, il secondo agganciato a quest’ultimo con una clip che porta le lenze terminali, in modo che quando un pesce abbocca la clip si sgancia e si recupera solo il trave pescatore lasciando l’aquilone in aria, per essere recuperato senza farlo cadere in acqua.
In altri casi il volo dell’aquilone viene agevolato collegandoci dei pallino ad elio. Capisco che sorreggono l’aquilone, ma a questo punto mi domando se l’aquilone non possa essere eliminato per lasciare solo il pallincino!
Dalle descrizioni che ho letto mi sembra oltre che una pesca molto originale anche divertente, ma complicata perché si può effettuare solo in condizioni di vento perfette e avendo una grandissima pratica nel guidare l’aquilone.
Se qualcuno ha già avuto contatti con questa tecnica di pesca sarei felice di sentire le sue opinioni.