Questo è l’ultimo barchino divergente costruito da Tom, di cui probabilmente avrete già letto i tanti interventi su questo sito.
La costruzione di questo barchino è dettagliata con molte foto illustrative che potete trovare nella guida alla costruzione del barchino divergente perfetto pubblicata sul suo blog.
Tra l’altro sullo stesso sito ho approfondito l’argomento lievito madre, che tanto tempo fa ho provato anche io, ma mi è venuto troppo acido, ma questo è un altro discorso.
Parlando del barchino dalla guida di Tom viene fuori una costruzione molto semplice, alla portata di tutti. Il lavoro di maggior difficoltà è lo smussamento delle derive, che deve essere preciso e ben fatto, per la buona navigazione.
Questo barchino è realizzato con legno di abete con queste misure: 65×20 cm per la pala esterna, 50×18 cm per quella interna, 39×5 cm le due traverse. Le misure non sono mai identiche, ognuno penso che abbia le sue preferite.
Rispetto al mio barchino è un po’ più basso, ma più largo, ma si tratta di due centrimetri di differenza.
Di originale ho trovato, almeno per quanto ho visto finora io, la posizione del contrappeso e la lavorazione delle traverse.
Il contrappeso serve a dare maggior peso alla deriva esterna per migliorare la tenuta delle onde ed evitare il ribaltamento.
Il mio barchino ha una piastra d’acciaio avvitata alla deriva, Tom invece inserisce il contrappeso direttamente in un foro nella deriva.
Nella guida questa scelta è spiegata così:
In genere, i pesi, vengono montati direttamente sul lato esterno della pala (sempre grande), mentre io ho adoperato questo stratagemma per avere una maggiore fluidità in acqua e migliore idrodinamicità del Barchino in fase di “nuoto”, in questo modo l’acqua ha meno attrito col Barchino proprio perchè non trova “ostacoli” o punti di attrito sulle pale (piombi sporgenti), cosa che invece avviene montando qualsiasi peso messo esternamente sulla pala e questo barchino l’ho costruito proprio per realizzarne uno che sia leggero da trainare e che diverga facilmente e che resti in pesca sia con un mare calmo che mosso o troppo mosso…..
I pesi sono due, inseriti pressappoco verso gli angoli della deriva. La preoccupazione di evitare superfici di attrito può essere condivisibile, ma credo che sia molto difficile ottenere due pesi perfettamente uguali. Sia per la lavorazione del piombo fuso, sia per la successiva limatura i due contrappesi potrebbero avere pesi differenti, situazione difficile da stabilire dopo finito il lavoro, che potrebbero influire sulla rotta del barchino.
La lavorazione delle due traverse è un indicatore di perfezionismo.
Le traverse devono essere smussate ad entrambi i lati di ognuna in modo che “taglino” meglio l’acqua creando meno attrito durante la sua navigazione
questo barchino, per come è stato progettato, offre poche possibilità di attrito con l’acqua in fase di navigazione proprio perchè ogni suo lato o angolazione è stato portato al limite dell’impatto con l’acqua e così, con la sua forma, ha più fluidità ed idrodinamicità in mare, il tutto accompagnato dalla sua leggerezza di traina.
A questo punto invito a leggere l’articolo completo sul blog di Tom .
Gli altri costruttori di barchini potrebbero segnalarci le diversità tra il loro abituale progetto e questo appena presentato.
Ciao Salvatore, rispondo un po in ritardo:
per quando riguarda quanto il peso di entrambi i contrappesi ti devo dissentire…….non è molto difficile ottenere due pesi perfettamente uguali come sostieni tu perchè prima di fondere il piombo nelle pale ho fatto e rifatto le prove colandolo piu volte in altrettanti “fori” creati su delle assi dello stesso spessore delle pale e con lo stesso diametro del foro delle assi e poi pesato il piombo ogni volta estraendolo ai fori…(^_*)
per quanto riguarda la limatura del piombo, neanche questo influisce sul loro eguale peso perchè il piombo l’ho colato facendolo superare la linea delle assi per poi limarlo a filo delle stesse, cmq se ci dovesse essere anche una minima differenza tra i due contrappesi, non sarà di piu dei 20 gr,
Ciao a tutti.
Io per contrappeso sto provando ad uttilizzare due diverse misure in base al mare….
Due contrappesi che inoltre cambio facilmente e velocemente in base alle condizioni meteo.
Sono due barre lunghe 60cm, caricate rispettivamente di un peso di 400gr e 600gr.
i piombi sono distribuiti in modo equo ai lati delle barre, La barra è montata fuori dall’acqua per non avere attrito in navigazione e per fruttare al massimo il suo peso (cosa che non succede se un corpo è immerso…)
Per ora è solo un esperimento ma potrebbe essere definitivo…
Che ne pensate?
Le barre intercambiabili mi sembrano un’ottima idea, ma non sono sicuro della loro collocazione.
Messe così sopra la deriva in caso d’onda che potrebbe rovesciare il barchino, oltre una certa angolazione secondo me favoriscono il ribaltamento.
E’ vero che in basso stanno in acqua e il loro carico diminuisce, ma il peso serve quando appunto la deriva esce dall’acqua ed in tal caso in basso svolgono al meglio la loro funzione.
Quoto quanto ha detto salvatore…il contrappeso serve in basso ( è una regola fissa ). Al dinsopra non da il massimo.
Non sono d’accordo in quanto sott’acqua il suo peso specifico diminuisce del 30%. Il contrappeso fuori acqua lavora da subito.
Quando il barchino si inclina oltre 45° la “scuffiata” è garantita!
Per ora sembra navigare bene.
In seguito montero’ una barra al lato della deriva in basso di pari peso e vi diro’ se migliora….
Infatti quando il barchino arriva a 45 gradi se il contrappeso si trova al di sotto ha qualche possibilità di non scuffiare ma se si trova sopra come dici tu il contrappeso aiuta il barchino a ribaltarsi prima: fai la prova ad inclinate il barchino ( senza contrappeso) a 45 gradi e tienilo fermo in bilico con la mano, poi metti il contrappeso prima “sopra” come dici tu e poi fai la prova a metterlo sulla pala “in basso”e poi vedi come si comporta (^_*)….
cmq poi facci sapere la prova in mare….