Le passeggiate sulla spiaggia invernale offrono spesso occasioni di incontri inaspettati.
Possono venire dal mare, oggetti portati dalle onde che ti chiedi come possano essere arrivati fin li.
O possono uscire dalla campagna circostante, o dalla riserva forestale nel mio caso.
In dicembre con 2 splendidi daini ho avuto un distante ma lungo scambio di occhiate. Li ho visti da lontano e piano piano mi sono avvicinato semplicemente proseguendo la mia azione di pesca fino a che non hanno deciso che forse non era il caso di farmi avvicinare ancora e sono tornati al galoppo nella loro pineta.
Ma questa volta l’incontro è stato più consueto, ma altrettanto inaspettato.
Che passeggiando sul mare si vedano i pesci è normale.
Che il pesce sia una spigola di 3-4 chili, insabbiata e morta forse dal giorno prima ti lascia dei pensieri.
Perchè è vero che vado a pesca, e che uccido io i pesci, ma trovarseli davanti così, martoriati, violati dai granchi, fuori dal loro ambiente ti fa veramente dispiacere.
Anche pensare che una spigola così non l’ho mai presa e che era morte migliore farsi ingannare dal mio amo. Ma è un pensiero di un attimo, quasi a voler nascondere il magone che ti prende.
Difficilmente mi fermo a fotografare, anche se un po’ di foto alle prede farebbero comodo a questo blog… questa volta ho avuto voglia di documentare, visto anche che il mare calmo me lo ha permesso .
Non so se queste foto riescano a riproporre la tristezza che ho provato quando mi sono trovato la Regina del mare davanti ridotta in questa maniera.
Peccato davvero, però il primo pensiero che mi viene in mente vedendo un pesce così e: ma come mai questo pesce è morto ? quali sono state le cause della sua morte ?
questo mo mi lascia perplesso…